Una voce nel regno del silenzio - Serena Palombo

Classe 1991, l’autrice di oggi, Serena Palombo, è un perito chimico, ma alla tavola periodica ha sempre preferito quella di Re Artù. Sin da ragazzina ha amato inventare storie, e dopo un’esperienza di gioco nasce, così, il suo primo romanzo, Elpis, pubblicato nel 2021. Inizialmente come figlio unico, quest’opera trova la sua strada per una continuazione e la nascita di una dilogia.

Nel 2023 prende vita Una voce nel regno del silenzio, di cui vi propongo la recensione, romanzo nato durante un lungo viaggio in treno.

Trama
 

Una voce nel regno del silenzio

Attorno al regno di Bergenia, la foresta di Rehderwood si erge impenetrabile. Nessuna possibilità di ritorno per chiunque tenti di oltrepassare la Muraglia dell’Eterno Crepuscolo.

Sul trono siede una sola regina: Neherenya.

Al castello, Nicandra, diciannovenne prigioniera di un mutismo oppressivo, vive nell’ombra come domestica, ignara del suo destino intrecciato con la magia e le leggende oscure che si trovano al di là del muro.

Il ritorno di Eamon, l’amico d’infanzia, dopo anni di guerra, getta luce su verità celate. La realtà si sgretola sotto il peso di segreti sepolti che permeano le radici stesse del regno. Ciò che sembrava solo fantasia si materializza in minacce tangibili.

Protagonisti inconsapevoli di una storia scritta anni prima, si trovano davanti a due sole scelte: allearsi o morire.

In un mondo in cui la magia è più reale di quanto abbiano mai immaginato, la loro unione potrebbe essere l'unica speranza per liberare Bergenia dalla maledizione.

Recensione- Vi è mai capitato di leggere un libro in cui la protagonista fosse muta? Per me è stata la prima volta e, devo dire, che all’inizio mi faceva strano perché pensavo continuamente a come avrei potuto provare empatia con una figura così singolare e unica, eppure ci sono riuscita e il merito è tutto dell’autrice Serena Palombo. 

Nicandra è una giovane fanciulla che vive al servizio della regina di Bergenia, Neherenya, una regina bella e ambiziosa ma con segreti profondi e oscuri.

La nostra protagonista è la domestica tutto fare che ha una caratteristica, è muta, ma a suo modo si fa capire da tutti, compresa la perfida regina che, per qualche misterioso motivo, la tratta male nonostante l’abbia tenuta con sé sin da quando era piccola.

Nicandra è bella, intelligente ed è circondata da amici, come il dolce Caleb, uniti come fratello e sorella, con qualcosa di più, un sentimento che sboccerà quando sarà ormai troppo tardi.

Al castello accadono cose strane, bisbigli, fiori magici e lui, Eamon, il soldato della regina, il suo nemico d’infanzia, ora divento un uomo che, però, non ha perso quel tocco di fastidio e irritazione per Nicandra. Tra i due c’è sempre stato un rapporto di amore/odio, lei lo trovava insopportabile e lui si divertiva a darle i tormenti, e sembrava proprio che non fosse cambiato nulla ma, nel momento in cui la curiosità della ragazza si scontra con i doveri dell’uomo tutta l’intera storia subisce uno scossone da far tremare i muri.

All’improvviso Nicandra si ritrova alla ricerca di verità di cui non sapeva neanche lei di aver bisogno e, alle calcagna, l’ultima persona su cui avrebbe voluto fare affidamento, ma c’era, Eamon, lì per lei, la persona giusta, nel posto giusto, al momento giusto.

I due si ritroveranno coinvolti in rivelazioni scioccanti, assisteranno a morti e rinascite e tutto affinché la maledizione si spezzi e l’ordine delle cose venga ripristinato...ohh…ma non sarà così facile, anzi, il viaggio sarà costellato di delusioni, bugie, perdite e lacrime, ma ne varrà la pena, fidatevi.

In conclusione- L’inizio del romanzo è abbastanza calmo, con la presentazione dei personaggi e l’introduzione ad una storia che si muove lenta e sinuosa come un fiume ma che, all’improvviso, si scatena turbolenta e impetuosa come le rapide prima di una cascata. Affascinante.

E ancora una volta voglio mettere in luce la bravura dell’autrice nel l’aver dato, alla protagonista, voce ai pensieri, agli sguardi, alle espressioni e ai gesti, affinché potessimo vivere questa esperienza con la consapevolezza che oltre alle parole c’è molto di più. Bisogna solo prestare attenzione.

Buona lettura a tutti.