Tutte le sue opere parlano di
lupi, streghe, magia e macabro, rievocando storie e leggende del folclore
locale ma anche noir.
La maledizione di Lorenza
Che cosa lega una strega del 1300, la modella di un pittore
del 1700 e una giovane giornalista? Chi è l'affascinante e misterioso
proprietario della residenza storica alle porte di Volvera? Quali segreti
nasconde? Alla fine vincerà la magia nera o l'amore?
Recensione- Una vita nel
presente e un occhio nel passato, Lorenza Lamasca è una giornalista dei giorni nostri
alle prese con foto, video e convegni in giro per Volvera, Torino, e, per
scrivere un articolo su di un artista locale, si ritrova dinanzi ad un dipinto,
mostratole dal proprietario di Palazzo Juva, Bruno Alberti.
Questo quadro era stato
restaurato e dimenticato in soffitta e quando la nostra Lorenza ci si trova davanti,
la somiglianza con la dama del ‘700 raffigurata è la sua impressionante copia.
Sblocca così in lei il ricordo di una vita lontana e assopita. Tutto le sembra
surreale, assurdo, lei non crede alla magia, eppure tutto ciò che si ritrova ad
affrontare non le fa cambiare semplicemente idea ma si spinge oltre,
Non è da qui che ha inizio la storia,
bensì nel 1300, nel periodo più buio della Chiesa, in cui l’aria era costantemente
impregnata dalle ceneri di tutte quelle donne bruciate al rogo per stregoneria.
Da questa rivelazione un mistero
cresce come una luna piena tra Lorenza e Bruno, attraverso ricerche e flashback
della donna, in vite passate e una costante presenza che serpeggia tra i
corridoi di Palazzo Juva.
Ora credo che basti questo per
farvi fare, più o meno, un’idea di questo romanzo, una storia che abbraccia tematiche
tanto delicate quanto reali e sarà attraverso gli occhi della nostra protagonista
che scoprirete misteri e magia.
In conclusione – Le parole di questo libro sono come un sussurro nella
notte, oppure un dolce cioccolatino che va scartato lentamente per scoprirne il
cuore. Perché si sa, il cuore non mente mai, anche se dovesse perdere la memoria.