La Corte di Rose e di Spine - 1 - Sarah J. Maas

 Nata e cresciuta a New York, l’autrice del giorno, Sarah J. Mass, ha esordito quando aveva appena sedici anni con la sua prima saga fantasy, Il trono di ghiaccio, da cui ha avuto inizio la sua fama, cresciuta ancor di più con la seconda saga, La corte di rose e di Spine, tutti pubblicati dalla Mondadori.

Trama 

La corte di Rose e di Spine

«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita».
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

Recensione- Devo ammettere che, prima di questa, ho provato a scrivere diverse recensioni su questo romanzo ma risultavano o troppo tecniche oppure troppo sentimentali, e spero che questa sia la volta buona. Per chi mi segue sui social ho già accennato al fatto di aver letto per la seconda volta questo bel librone e credo che sia già una buona presentazione. Iniziamo.

Feyre è una giovane ragazza che vive nel Regno dei Mortali, un luogo diviso dal resto dell’isola grazie ad un confine nebbioso magico, chiamato il Muro. Al di là di esso vivono creature fatate, meravigliose oppure mostruose, governate da nove Signori Supremi ed ognuno con la propria corte.

Queste son caratterizzate da elementi che vengono identificati nel nome stesso d’appartenenza; la Corte di Primavera, in prossimità del Muro, la Corte d’Autunno, d’Estate, il Regno sotto la montagna, la Corte d’Inverno, dell’Alba, del Giorno e quella più a nord, della Notte.

Tutti i Signori Supremi sono esseri potenti e bellissimi ma per via di un inganno sono deboli e resi servi di un’ingannatrice, Amarantha.

Torniamo a Feyre, dopo aver visto la sua famiglia cadere in disgrazia e, nonostante fosse la più piccola di tre sorelle, si è trovata costretta ad esser lei ad occuparsi del sostentamento della famiglia, con un padre senza spina dorsale e due sorelle viziate, andando così ogni giorno a caccia fino a quando non incontra un grosso lupo.

Ignara della reale natura dell’essere, e cioè un Fae, lo uccide e, a reclamare vendetta per la sua morte è Tamlin, Signore Supremo della Corte di Primavera che in un certo senso la relega nel suo palazzo.

Da questo momento, Feyre, farà di tutto per fuggire ma la sua indole da cacciatrice la spinge a studiare tutto e tutti, ogni punto debole, ogni aspetto di coloro che la circondano. E questo continuo osservare e studiare cambierà il suo modo di vedere quel mondo che fino a poco tempo prima l’aveva terrorizzata, apprezzando e innamorandosi. Ma, si sa, al destino piace sconvolgere ogni cosa e, quando sembra che tutto sia finito, l’amore, il benessere, la felicità, basterà una scelta, una sola, per premere sull’acceleratore della storia che tutte le emozioni vissute fin a quel momento, impennano in un crescendo costante di paure, rabbia, furbizia e passione.

Ad un certo punto tutte le scene rivoltanti sembrano non finire mai, e solo la presenza più improbabile per Feyre, quel Signore Supremo di cui ogni essere ne ha timore, diverrà la sua ancora di salvezza, mentre colui che si era proclamato suo protettore assumerà un aspetto diverso agli occhi della nostra cacciatrice.

Un ultimo schiocco, un ultimo cambiamento e tutto prenderà una piega inaspettata.

In conclusione – Come già accennato, il testo è scorrevole, ricco di eventi e personaggi; nella prima metà del libro abbiamo una presentazione generale e il via della storia, successivamente tutto accade in modo veloce e intenso, vorresti non fermarti mai di leggere perché tante saranno le emozioni e la curiosità che non faranno altro che crescere pagina dopo pagina.

I personaggi vengono descritti minuziosamente, così come i luoghi, tanto da poterli immaginare, con le sue parole, l’autrice vi farà sentire l’odore del sangue versato, il tanfo di corpi in putrefazione, vi farà ascoltare il rumore di rossa rotte e sul viso la carezza di un nemico che ha il profumo di notti stellate e passioni celati da nere ali.

 Buona lettura a tutti.

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